Non è una cosa seria, davvero. Drammatizziamo le nostre vite, dipingendo a fosche tinte le vicende che ci accadono, i dispiaceri più laceranti, le storie finite, l’addio di chi abbiamo amato. Ma non è una cosa seria, per parafrasare Pirandello. Non lo è. Siamo formiche, esseri infinitesimali. A pensarci bene, visti dall’alto, da un Dio ipotetico che regga, eventualmente, il fili delle nostre vite, e delle membra, non possiamo non sembrare fantoccetti di pezza, burattini senza senso. Cosa immaginate che sia, alla fine, la perdita di una persona amata, se continuiamo a muoverci in maniera piuttosto scomposta nel marasma multicolore dei corpi e dello scenario sempre diverso ma sempre uguale di una vita, di milioni di vite intrecciate, confuse, abbarbicate ad ideali e princìpi che ora, adesso, hanno valore perché ti hanno insegnato che è così ma domani, i princìpi, si diluiranno come tempera nell’acqua di una ciotola sul banco di scuola di un bambino? E quel bambino sono io siete voi sono coloro che adesso non vivono più con noi, in questo tempo, e sono coloro che ancora galleggiano in altre acque e non sanno che saranno pupazzi colorati, fantocci convinti di essere uomini liberi.
Senza paura
Wednesday, 23 July 2014
La piccola grande storia dei pupazzi colorati
Non è una cosa seria, davvero. Drammatizziamo le nostre vite, dipingendo a fosche tinte le vicende che ci accadono, i dispiaceri più laceranti, le storie finite, l’addio di chi abbiamo amato. Ma non è una cosa seria, per parafrasare Pirandello. Non lo è. Siamo formiche, esseri infinitesimali. A pensarci bene, visti dall’alto, da un Dio ipotetico che regga, eventualmente, il fili delle nostre vite, e delle membra, non possiamo non sembrare fantoccetti di pezza, burattini senza senso. Cosa immaginate che sia, alla fine, la perdita di una persona amata, se continuiamo a muoverci in maniera piuttosto scomposta nel marasma multicolore dei corpi e dello scenario sempre diverso ma sempre uguale di una vita, di milioni di vite intrecciate, confuse, abbarbicate ad ideali e princìpi che ora, adesso, hanno valore perché ti hanno insegnato che è così ma domani, i princìpi, si diluiranno come tempera nell’acqua di una ciotola sul banco di scuola di un bambino? E quel bambino sono io siete voi sono coloro che adesso non vivono più con noi, in questo tempo, e sono coloro che ancora galleggiano in altre acque e non sanno che saranno pupazzi colorati, fantocci convinti di essere uomini liberi.
Monday, 18 February 2013
Giorgia Meloni, una manifestazione #senzapaura
Sembrava tutto pronto, tutto lasciava presagire che il
gigante e la bambina, a due passi dalla finestra del Papa e in contemporanea
con la benedizione domenicale, lanciassero il loro partito, magari con il placet
divino. È mancato l'ultimo atto, quella che poteva essere la naturale
conclusione dell'evento.L'Auditorium della Conciliazione è pieno, trabocca.
«Abbiamo dovuto spostarci qui (la manifestazione era stata fissata inizialmente
al Teatro Brancaccio, ndr), il più grande teatro di Roma», annuncia euforica la
Meloni. La folla, goliardica e speranzosa, non riesce a entrare, si accalca
all'ingresso. Ci sono i giovani, il “popolo di Giorgia”; ci sono i semplici auditori e gli infiltrati.
E poi ci
sono quelli che “dall'altra parte” proprio non vogliono andare. Sembrava tutto
pronto, tutto lasciava presagire che il gigante e la bambina, a due passi dalla
finestra del Papa e in contemporanea con la benedizione domenicale, lanciassero
il loro partito, magari con il placet divino. È mancato l'ultimo atto, quella
che poteva essere la naturale conclusione dell'evento
Wednesday, 8 August 2012
Sfida senza paura
A Kernville, un paese dell'Oregon che vive con commercio di legname, i boscaioli stanno effettuando uno sciopero ad oltranza, con gravi conseguenze finanziarie per tutta la popolazione. La famiglia Stamper fa eccezione poiché, forte della sua autonoma organizzazione a carattere aziendale, continua il lavoro e guadagna lautamente. A Kenville giunge Leeland, giovane universitario, figlio di Henry Tamper e della sua seconda moglie, suicidatasi. Di mala voglia l'ultimo degli Stamper si unisce ai fratellastri e al cugino Andy; li accompagna al lavoro, prendendo coscienza nel frattempo della situazione di tensione e condividendo con la cognata Viv la condanna per la caparbietà e per l'asocialità dell'atteggiamento del resto della famiglia. Nonostante talune disavventure, gli Stamper continuano a lavorare. Ma il crollo di un albero ferisce mortalmente Henry e uccide un suo figlio facendolo finire sott'acqua. Leland si prodiga inutilmente per salvare il padre. Leeland e l'altro fratellastro mantengono la parola nel portare a destinazione un carico di legname.
Wednesday, 17 August 2011
Yellow Grosbeak
The Yellow Grosbeak (or Mexican Yellow Grosbeak), Pheucticus chrysopeplus, is a medium-sized seed-eating bird in the same family as the Northern Cardinal, "tropical" or "New World" buntings, and "cardinal-grosbeaks" or "New World" grosbeaks.
The Yellow Grosbeak occurs on the Pacific slope of Mexico from central Sonora to northwestern Oaxaca, and in southern Chiapas and Guatemala. In Sonora it is migratory. It has been considered conspecific with P. tibialis of Central America and P. chrysogaster of South America. It occurs mostly in trees in forest, woodland, and edge, but generally not dense rain or cloud forest. Occasional vagrants have reached the United States, mostly in summer in Arizona, but it has also been reported from California, Colorado, New Mexico, and even Iowa.
It is considerably bigger than its North American congeners, the Black-headed Grosbeak and the Rose-breasted Grosbeak, being about 21.5–24 cm (8.5–9.5 in) long and weighing on average 62 g (2.2 oz). The head is "massive" (Sibley 2000), and the gray-black bill is even bigger in proportion to the head than those of its northern relatives.
The plumage has bold contrasts of yellow, white, and black or gray. Males' head and underparts are solid yellow—light lemon in most populations, "brilliant golden-orange" (Howell and Webb 1995) in P. c. aurantiacus of Chiapas and Guatemala. The back is black with yellow mottlings, the rump is yellow, and the upper tail coverts are black with white tips. The wings and tail are black with conspicuous white spots, patches, and wingbars. Females are similar but the upperparts are more olive, with dark streaks on the crown and back. Black is replaced by gray, and the white markings on the wings, especially the white base of the primaries, are smaller. Females are very similar in pattern to female Flame-colored Tanagers, but much bigger, especially as to the bill. Immatures resemble females overall.
Typical calls are a metallic iehk or plihk (Howell and Webb) or piik (Sibley) resembling other Pheucticus grosbeaks' calls, and a soft whoi or hu-oi (Howell and Webb 1995) or hoee (Sibley 2000) often given in flight. The song is a variable, rich-toned warble resembling that of the Black-headed Grosbeak, but shorter.
As is typical of the genus, it lays 2 to 5 pale bluish to greenish eggs with heavy brown and gray speckling. The cup nest is built at medium height in a bush or small tree.
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