Sembrava tutto pronto, tutto lasciava presagire che il
gigante e la bambina, a due passi dalla finestra del Papa e in contemporanea
con la benedizione domenicale, lanciassero il loro partito, magari con il placet
divino. È mancato l'ultimo atto, quella che poteva essere la naturale
conclusione dell'evento.L'Auditorium della Conciliazione è pieno, trabocca.
«Abbiamo dovuto spostarci qui (la manifestazione era stata fissata inizialmente
al Teatro Brancaccio, ndr), il più grande teatro di Roma», annuncia euforica la
Meloni. La folla, goliardica e speranzosa, non riesce a entrare, si accalca
all'ingresso. Ci sono i giovani, il “popolo di Giorgia”; ci sono i semplici auditori e gli infiltrati.
E poi ci
sono quelli che “dall'altra parte” proprio non vogliono andare. Sembrava tutto
pronto, tutto lasciava presagire che il gigante e la bambina, a due passi dalla
finestra del Papa e in contemporanea con la benedizione domenicale, lanciassero
il loro partito, magari con il placet divino. È mancato l'ultimo atto, quella
che poteva essere la naturale conclusione dell'evento